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Crediamo che ogni intervento sia un’occasione per far si che la città compatta, la città media, possa essere il prototipo indicato dalla Dichiarazione di Davos 2018: quello “spazio edificato di qualità per la realizzazione di una città sostenibile, caratterizzata da un’elevata qualità della vita, della diversità culturale, del benessere dei singoli e della collettività, dalla giustizia e dalla coesione sociale e da un’economia efficiente”
Questo si può mettere in atto attraverso un approccio “olistico” della progettazione: architettura come sintesi e incontro di più discipline -fisica, tecnologia, psicologia, arte- Un’ ars combinatoria in cui siano compresenti le istanze più complesse di comfort fisico e psicologico, di significato e rappresentazione per la comunità e di responsabilità nei confronti dell’ambiente, innanzitutto attraverso la progettazione architettonica bioclimatica, oltre che tramite l’uso di dispositivi attivi.
La rigenerazione della città può passare attraverso la rigenerazione del singolo edificio, che dovrà rispondere a criteri di adattabilità funzionale e a condizioni al contorno, anche di crisi, non sempre prevedibili e in continuo mutamento.